giovedì 20 gennaio 2011

Sarebbe bene… noi potessimo parlare!
(Festa mesta / Marlene Kuntz)


Brutto periodo. Brutto periodo un po’ per tutti. Confuso direi. Ti viene quasi l’emicrania a cercare di capire il perché di certe dinamiche.
Sembra che viviamo un periodo di provvisorietà...ma c’è anche chi si preoccupa e che vorrebbe che le cose fossero diverse. Ci vorrebbe una grande famiglia unita, dove ognuno partecipa e collabora per migliorare la qualità della vita.
Va da se, poi, che per scambiarsi opinioni, per crescere, confrontarsi, migliorare lo stato delle cose, bisogna essere disposti ad ascoltare, ad essere umili.
E' questa la qualità migliore di una persona intelligente: l’umiltà.
L’umiltà di ascoltare chi ha qualcosa da dire. A volte la critica non è un sintomo di odio personale, ma l'espressione di una visione diversa, ugualmente meritevole di attenzione.
Il dialogo, la corretta informazione, lo scambio di opinioni devono essere l' humus di un paese democratico.
In una realtà piccola come la nostra, dove tutto questo dovrebbe essere più facile, si avverte invece il contrario: ci preoccupiamo di compiacere piuttosto che arricchire il confronto con nuove idee . Viviamo con la certezza di essere migliori dell’altro, privi di una coscienza critica, costruttiva, che è alla base del confronto.

Non facciamo altro che continuare ad aumentare le distanze.

I problemi si risolvono insieme. Confrontandosi si trovano le soluzioni.

La nostra idea è quella di incontrarci con le istituzioni , le associazioni e i cittadini del nostro paese. Rivolgere loro qualche domanda su tematiche per noi molto importanti. Confrontare il nostro con il loro punto di vista.

Sarebbe bene… noi potessimo parlare!

giovedì 2 dicembre 2010

L'intervallo è finito!




Si ricomincia. Dopo una lunga pausa di “riflessione” nemmeno a farlo apposta si ritorna a parlare di rifiuti, tema più che mai attuale in questi mesi bui di fine 2010, ed i n particolare del DECRETO LEGGE del 23 maggio 2008 , n. 90 .
Il nostro Sindaco ha fatto recapitare a tutte le famiglie del paese una lettera, consegnata a mano, che cerca di dare spiegazioni sul perché ci sarà […]il conseguente obbligo, da parte di Questa Amministrazione, di aumentare le tariffe al fine di garantire la copertura integrale del costo così come previsto dalla legge.
Questo aumento, come da Decreto, sarà applicato se la percentuale minima di differenziata del nostro paese, come negli altri comuni della Campania, non raggiungerà le quote previste.
Le percentuali le trovate a questo link , all’articolo 11.
Bene è intensificare i controlli sulla ditta appaltatrice del servizio di raccolta; bene è aumentare la vigilanza finalizzata a controllare il corretto conferimento dei rifiuti; ma , secondo noi, non è la strada giusta quella di verificare chi è che sbaglia o trasgredisce e sanzionarlo con relativa ammenda pecuniaria.
La persona consapevole, il cittadino informato, l’amministrazione che stimola la partecipazione attraverso la sensibilizzazione e la conoscenza dell’azione amministrativa, è essenziale per far nascere un rapporto virtuoso e di fiducia tra cittadino e amministrazione comunale, dove quest’ultima si giova della capacità dei cittadini di saper proporre attività.
Sarebbe meglio educare i cittadini, insegnare come e perché fare la differenziata, quali vantaggi reca alla comunità e al singolo. Ad esempio, si potrebbe spiegare, attraverso uno sportello dedicato,un giorno a settimana, che la differenziata, se ben fatta, ci porta ad una diminuzione della tassa sui rifiuti; spiegare che c’è la possibilità di compostare la frazione umida e non conferire più il famoso sacchetto con “l’umido”.
E' come se ci fosse un eco, come se le cose che dici ti ritornano indietro ripetutamente . Non ne ne avevamo già parlato?
[…] a voi chiedo […] di aiutarci nell’attività di sensibilizzazione sui vantaggi della raccolta differenziata nei confronti di chi, ancora, non ne comprende bene le ragioni e la vive come un fastidio. E’ quello che noi stavamo cercando e che continueremo ancora a fare e, se avremo l’appoggio delle istituzioni, ne saremo veramente felici. Con l’aiuto di tutti si potrebbero realizzare diverse iniziative. Un’isola ecologica comunale; compostiere da realizzare e distribuire; sensibilizzare l’opinione pubblica; potremmo addirittura rivendere l’alluminio e la plastica ricavandone un guadagno. Certo tutto andrebbe fatto in base alle risorse economiche, ma si comincia con piccoli passi, poi si imparare a correre!
La “coscienza ecologica” è un atteggiamento che può iniziare a farsi strada se si implementa una sorte di circolarità di idee e di informazioni tra l’Ente Comunale e il cittadino, al fine di stimolare nuovi atteggiamenti, nuovi interrogativi, e creare processi di partecipazione attiva della salvaguardia dell’ambiente.
Il paese di Forchia, per le sue caratteristiche demografiche, morfologiche e relazionali che presenta, è in una condizione privilegiata per attuare un programma dove amministrazione e cittadini contribuiscano sinergicamente alla realizzazione del bene comune. Sebbene la risoluzione dei problemi globali, ecologici ed ambientali spetta in senso più allargato e a monte, ai soggetti politici, ai governi nazionali ed internazionali, al mondo economico, per il potere che hanno di influire sulle scelte produttive, economiche e sui comportamenti e i consumi individuali, Forchia ha tutte le caratteristiche affinchè cittadini e amministrazione comunale possano impegnarsi per andare verso una situazione virtuosa.
La raccolta differenziata non è una scappatoia per non rincorrere in sanzioni su ogni tonnellata di rifiuto conferito agli impianti, o per evitare il commissariamento della gestione del ciclo degli stessi, come recita il D L 23/5/2008, articolo 11, comma 1 e 2 . La raccolta differenziata è una sorta di stile di vita, deve far parte della filosofia di una comunità, ed il perché, qualcuno, è tenuto a spiegarcelo.

BUONA RACCOLTA A TUTTI

mercoledì 2 giugno 2010

Sole? Si, grazie!



E' di recente pubblicazione un'iniziativa del Ministero dello Sviluppo Econimico rivolta alle amministrazioni statali, le regioni, le provincie, i comuni e le comunità montane delle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, che potranno chiedere un finanziamento per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili su edifici di loro proprietà.
Ci eravamo chiesti come mai non era balenato nella mente di nessuno di ricoprire il Palazzetto ( di recente ristrutturazione ) del nostro paese con un impanto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Avevamo avuto delle risposte da parte di lettori che motivavano la "non scelta" dell'impianto adducendo fatti più o meno condivisibili.
Ed ecco che, cogliendo il "consiglio" del Ministero, ci ritroviamo a promuovere la politica delle energie alternative, che già abbiamo analizzato in post precedenti, ma che non ci stancheremo mai di pubblicizzare.
Se veramente ce ne fosse volotà, questo è il momento di trasformarla in fatti, e sarebbe cosa meravigliosa, se fossero direttamente i cittadini a chiedere( ? )
che il paese diventi un esempio virtuoso a cui gli altri comuni guardino per trarne esempio e migliorarsi.
L'iniziativa è volta a finanziare impianti su strutture di proprietà degli Enti. Le risorse, con contributi al 100% del costo ammissibile dell'opera, ammontano a 30 milioni di euro.
Ma c'è un dato importante: le richieste di partecipazione vanno inviate non oltre le ore 12:00 del 30 giugno 2010, e noi Campani, Epicurei nell'animo, non abbiamo certo fama di cogliere le cose al momento giusto.
Queste le finalità dell'iniziativa( dal sito del Ministero):

1) promuovere e sostenere l’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici pubblici

2)diffondere informazioni e conoscenze sui benefici riguardanti l’energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico tra le pubbliche amministrazioni ed i cittadini al
fine di favorire la crescita di consenso riguardo al perseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni

3)attivare meccanismi che, a partire dagli obiettivi energetico - ambientali, siano in grado di fare da volano allo sviluppo ed all’innovazione del tessuto produttivo, in particolare su base locale.

A pensarci bene, sembrano delle motivazioni più che condivisibili, non credete?

A chi volesse saperne di più: questa è la pagina principale del Dossier e, sempre nella pagina, a destra, trovate tutti i documenti relativi.

sabato 8 maggio 2010

Crisi dimenticate!!!

V I D E O

Medici Senza Frontiere ha pubblicato il nuovo rapporto annuale “Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2009” che per la prima volta ha la forma di un libro (Marsilio Editori). La pubblicazione include il sesto rapporto con la “Top Ten” sulle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2009:



AFGHANISTAN
Chi ha bisogno di cure mediche si trova a dover fare una scelta impraticabile: affrontare un viaggio di centinaia di chilometri attraverso le zone di guerra tentando di raggiungere un centro medico, oppure aspettare rischiando che la malattia si aggravi pericolosamente, per poi presentarsi a un ospedale che non è più in grado di garantire cure atte a salvargli la vita…se ne sappiamo qualcosa tramite i tg è grazie solo ad Emergency e Medici senza frontiere.
SOMALIA
Nel 2009 la popolazione somala ha continuato a essere vittima della violenza indiscriminata, mentre la siccità ha devastato parti del paese. Milioni di persone hanno urgente bisogno di cure sanitarie, ma l’enorme divario tra le esigenze dei somali e la risposta umanitaria in materia continua ad allargarsi.
PAKISTAN
Il Pakistan è stato sconvolto da un’intensa violenza per tutt il 2009. Il conflitto tra l’esercito pakistano e i gruppi armati nella North West Frontier Province (NWFP) e nelle Federally Administered Tribal Areas (FATA) ha provocato lo sfollamento di oltre due milioni di persone, mentre svariati bombardamenti nelle principali città pakistane hanno ucciso centinaia di persone e ne hanno ferite migliaia. In tutto il paese, la gente è vittima di una totale mancanza di cure mediche e il Pakistan presenta uno dei più alti tassi di mortalità materno-infantile della zona.
MALNUTRIZIONE INFANTILE
Si stima che ogni anno da 3,5 a 5 milioni circa di bambini muoiano per cause legate alla malnutrizione, un decesso ogni sei secondi. Eppure la malnutrizione è una malattia facile da prevenire e curare.
SUDAN
Oltre alla crisi in corso nel Darfur, la popolazione del Sudan meridionale ha dovuto far fronte a un aggravarsi della situazione causato da un incremento della violenza, dal diff ondersi di epidemie e dallo scarso, se non inesistente, accesso alle cure mediche.
AIDS
Nel 2005 i leader mondiali, in occasione del G8 in Scozia, si sono impegnati a sostenere la copertura finanziaria per le cure dell’AIDS in tutto il mondo entro il 2010. Ora quegli stessi leader stanno venendo meno agli impegni presi. Si stima che circa 6 milioni di persone malate di HIV/AIDS nei paesi in via di sviluppo abbiano bisogno di terapie antiretrovirali (ARV). L’AIDS è una delle principali cause di morte tra le donne in età fertile in tutto il mondo e rappresenta oltre il 40% dei decessi di bambini sotto i cinque anni nei paesi a più alta prevalenza di virus HIV. L’80% di tutti i decessi in Botswana e i due terzi di tutti i decessi in Lesotho, Swaziland e Zimbabwe sono causati da questa malattia.
YEMEN
Le cinque guerre dall’esito incerto scoppiate nel governatorato di Saada, nello Yemen settentrionale, hanno portato a una sesta guerra, finora la più intensa. Obiettivi civili e non militari, come gli ospedali, sono stati duramente colpiti dagli attacchi. Un’emergenza nutrizionale è stata riscontrata fra i bambini sradicati dalle loro case. Per la prima volta un paese confi nante, l’Arabia Saudita, è stato coinvolto nel confl itto, peggiorando ulteriormente la situazione già critica dei civili.
SRI LANKA
Mentre gli scontri infuriavano tra l’esercito cingalese e le Tigri Tamil (Liberation Tigers of Tamil Eelam) nello Sri Lanka settentrionale, decine di migliaia di civili sono rimaste intrappolate per mesi in una zona di guerra ridotta a una piccola striscia di giungla e spiaggia, senza alcun aiuto e con una limitata assistenza medica. Pochi mesi prima della fi ne della guerra civile, le organizzazioni umanitarie, inclusa MSF, hanno dovuto lasciare le zone più interessate dagli scontri, su richiesta del governo. Soltanto il Comitato internazionale della Croce Rossa (cicr) ha potuto continuare a fornire assistenza medica di base. Da febbraio 2009 un’équipe chirurgica di MSF lavora in uno di questi ospedali nei pressi di Vavuniya.
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Per tutto il 2009, gli abitanti della parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (rdc) hanno subito la violenza incessante di gruppi armati appartenenti a diverse fazioni. Centinaia di persone sono state uccise, migliaia di donne, bambini e talora uomini sono stati stuprati, e centinaia di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case. Nel Nord Kivu dagli scontri armati tra fazioni si è passati alla guerriglia: ogni gruppo terrorizza la popolazione e dà fuoco alle case di un villaggio per vendicare il presunto appoggio fornito dagli abitanti alla fazione rivale.
MALATTIE DIMENTICATE
Più di 400 milioni di persone sono a rischio a causa delle malattie tropicali dimenticate, come la leishmaniosi viscerale (kala-azar), la malattia del sonno, la malattia di Chagas e l’ulcera di Buruli. Le prime tre sono tra le più mortali e tutte e quattro sono state evidenziate dall’OMS come particolarmente problematiche, perché il trattamento e gli strumenti di diagnosi sono vecchi e inefficienti, o peggio inesistenti, con intere popolazioni di pazienti bloccate in aree remote o a rischio alle quali è difficile o impossibile accedere. Inoltre, la ricerca
e sviluppo di nuovi medicinali e presidi diagnostici sono tristemente privi di fondi sufficienti.


Sono passati undici anni dalla pubblicazione della prima lista annuale compilata da MSF delle dieci tra le crisi con l’Osservatorio di Pavia, ha cominciato a indagare la copertura delle crisi nei telegiornali italiani. Nel comunicato stampa che nel 1998 accompagnava la prima Top Ten delle crisi dimenticate, il direttore di MSF Stati Uniti spiegava che senza un’informazione adeguata viene a mancare la possibilità di creare una risposta da parte delle persone e della società a eventi che hanno conseguenze negative su molte persone e che potrebbero un giorno averle anche per noi. I notiziari monitorati sono quelli della Rai e di Mediaset negli orari canonici delle edizioni all’ ora di pranzo e di cena.
Ecco alcuni risultati:
Numero di notizie dedicate a eventi/contesti di crisi (come sopra) in tutti i tg monitorati nell’ anno 2009:
Altre notizie 94%
Crisi 6%
Servizi dedicati a crisi per rete (dato percentuale):
Rai 1 7,58%
Rai 2 6,97%
Rai 3 10,04%
Rete 4 5,60%
Canale 5 5,30%
Italia 1 3,43%
Confronto fra alcune crisi ed altri eventi:
ANNO 2006
Tubercolosi 3 notizie
Influenza aviaria (se ancora la ricordate…) 410 notizie
ESTATE 2007
Darfur, Somalia, Congo, Rep. Centrafricana, Ciad 41 notizie
Paris Hilton 63 notizie
ANNO 2008
Malnutrizione 110 notizie
Sudan 53 notizie
Colera in Zimbabwe 12 notizie
Carla Bruni 208 notizie

Risulta evidente la tendenza dei telegiornali (e dei programmi di informazione in generale) a introdurre elementi di intrattenimento accanto a elementi informativi…forse per fare più audience?
La notizia si concentra prevalentemente su quello che accade e meno sulle sue cause e sulle sue conseguenze…per certi fatti non ricordiamo più neanche se v’ è stata una condanna o meno, o no?
Tendenza dei media a privilegiare nella selezione delle notizie eventi drammatici e al contempo rapidi e di spettacolare “telegenia”. Più un evento ha conseguenze negative, più probabilmente diventerà notizia; più un evento rompe la routine, più facilmente verrà selezionato…vedi influenza aviaria & suina!!!

TRAETENE LE DOVUTE CONCLUSIONI

Per visionare l’ intero rapporto di MSF clicca qui.

martedì 20 aprile 2010

Diossina a Forchia!


Un amico di un mio amico, mi ha detto che, un suo amico ha saputo tramite un conoscente che quasi sicuramente, ha visto aggirarsi la DIOSSINA per il comune di Forchia “.
Questa è la voce che è girata per un po’ di tempo, non troppo remoto, nel nostro piccolo comune.
Come se, quando si fosse fermata, la signora Diossina, noi non l’avessimo vista … Anatema!!!
Mossi da un dovere civico, ma più da una curiosità personale, qualità che TUTTI dovrebbero avere, abbiamo scomodato direttamente chi avrebbe dovuto accertare l’effettiva presenza di inquinanti sul territorio, constatando che l’unica istituzione pubblica che ha effettuato campionamenti è stata La ASL, e i risultati, negativi e pubblicati sul sito dell’ARPACampania, non hanno confermato quelle voci allarmiste che tanto preoccupavano qualcuno. Deo Gratias!

Ma adesso, consigli per i cittadini!
Se per caso avete un dubbio, un tarlo che vi rode, parlatene con gli altri, discutetene ed organizzatevi.
Chiedete alle istituzioni, che lavorano per voi, che sono vostri dipendenti, magari con una petizione sottoscritta, che volete un controllo sul territorio per fugare ogni dubbio.

giovedì 15 aprile 2010

Rifiuti . . . da buttare!!!

E’ apparso sul Corriere di Caserta il giorno 18 marzo a pagina 22 un articolo col seguente titolo “Regi lagni, da Forchia a Botteghino 12 scarichi abusivi e 2 discariche”. La giornalista Maria Bertone riporta nell’ articolo che “…14 punti, da Forchia a Botteghino, sfuggono a legge, buonsenso, rispetto dell’ ambiente e dei cittadini…” “…il bacino idrografico dei Regi lagni comprende 103 comuni, con una popolazione che supera il milione e mezzo di residenti…”. Tuttavia una delle cose più allarmanti di questo articolo, almeno per noi cittadini di Forchia, è rappresentata dalla didascalia di una foto in cui si afferma che “una delle discariche abusive si trova nei pressi del canale sito nei pressi di Forchia”. Al momento non è a noi chiaro ove sia situata questa discarica, certo che per Forchia questo non rappresenta un fenomeno isolato. Diversi sono gli episodi di cui il nostro territorio è stato testimone, ma soprattutto vittima.
Coloro che hanno la responsabilità della guida del nostro paese non sono certo responsabili degli sversamenti in quanto tali (se fosse così sarebbe il colmo), ma certamente sono responsabili della mancata adozione di adeguate misure preventive.
Questa foto illustra la condizione della strada che costeggia il cimitero il giorno 11 febbraio 2010. La situazione è la stessa ancora oggi. Situazione peraltro ripetutasi più volte nel corso degli anni.
Quello che si intravede sullo sfondo è un cartello che ammonisce dal lasciare rifiuti perché zona videosorvegliata.
Ecco a voi l’ ingrandimento.
A questo punto due sono le cose:
• c’ è un’ azione contro i responsabili e noi non ne siamo a conoscenza (anche se il cartello parla di una semplice multa)
• questo cartello rappresenta un ammonimento del tipo che la mamma fa al bambino dicendogli che se non fa il bravo o’ mammone se lo viene a prendere, ma il bambino se ne frega altamente perché ha capito da tempo che l’ uomo in questione non esiste. Nel caso concreto ciò che si è capito che non esiste è la telecamera.
Tuttavia la zona in questione è oggetto di altri episodi di cui occorre tener conto.
"Cosa ci fanno tutti questi rifiuti nello spazio retrostante al muro di cinta del cimitero?" "E’ una zona sotto sequestro?"
Se la risposta è sì, dove sono i sigilli? Come è possibile che ancora si continua a sversare “monnezza” in questo luogo?
Se la risposta è no, perché questi rifiuti non sono stati ancora rimossi?
"E questo cassone gigante?" "E’ di nostra proprietà o è in affitto?"
Se è di nostra proprietà bisogna fare qualcosa perché c’ è qualcuno che se ne approfitta gettando all’ interno rifiuti di ogni genere.
Se è in affitto non riusciamo a capire il motivo di una tale scelta che comunque ci farebbe piacere sapere visto che vengono spesi soldi pubblici (=soldi nostri).
"E questo altro cassone?"
"Serve per compagnia? Serve per attenuare la solitudine del primo?"

L’ inciviltà è un virus ormai molto diffuso, un virus che ha proprietà tali da renderlo molto compatibile con l’ altro virus del malaffare. Proprio per questo motivo coloro che ci amministrano devono fare di più, prima che il male diventi più forte della cura.
Il Comune ( istituzione) è il luogo ove confluiscono gli interessi di TUTTI NOI cittadini ed al primo posto di questi interessi c’ è certamente quello di vivere in un ambiente salubre, per il bene della nostra salute e quella dei nostri figli. E’ passato poco tempo dalle elezioni regionali. La nostra speranza è che al primo posto delle richieste che i nostri amministratori avranno da fare ai vari “politici di riferimento”, ci sia quella di poter avere un aiuto concreto per salvaguardare la salute dei propri compaesani. Sicuramente anche noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte, con l’ intento di essere tutti insieme compatti verso l’ obiettivo della tutela del nostro territorio e di conseguenza anche della nostra salute. Tuttavia se essere compatti significa anche richiamare l’ attenzione, richiamare all’ ordine chi è distratto da altre sirene, allora noi con queste considerazioni lo stiamo facendo, perché il nostro impegno ERA / E ’/SARA’ per la crescita del nostro paese.
Speriamo, vivamente & CON TUTTO IL CUORE, che questa sia/diventi anche la meta di tutti voi cittadini di Forchia perchè insieme possiamo costruire un futuro migliore.

lunedì 12 aprile 2010

Io sto con Emergency


Il 10 aprile alle 13 circa, ora italiana, sono stati prelevati/arrestati 3 italiani (Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani) e 6 afgani di Emergency. Queste persone avrebbero complottato per uccidere il Governatore della provincia di Helmand. L' accusa sarebbe comprovata dal ritrovamento, all' atto dell' arresto, di 2 pistole, 9 granate e 2 cinture esplosive.
Al riguardo occorre fare alcune considerazioni.
PRIMO: pensare che dei medici italiani vanno in questa zona sperduta del mondo per curare "gente sfortunata" e nel tempo libero si mettono ad organizzare attentati...lascia il tempo che trova. Comunque la speranza è che il prima possibile la verità venga a galla e che i nostri connazionali tornino dalle loro famiglie.
SECONDO: si era detto che si trattava di un' operazione della polizia afgana ed infatti ieri un portavoce dell'Alleanza aveva smentito la partecipazione dell'Isaf. In realtà c' è un video che mostra i soldati britannici non solo fuori dall'ospedale per un cordone di protezione ma anche all'interno.
TERZO: Emergency continua a sbattere in faccia al mondo la verità dura e cruda di una guerra in atto e non di una missione di pace (noi italiani dovremmo ricordarcelo perchè è stata presentata così la missione, al fine di avere l' approvazione del finanziamento da parte del parlamento). Una guerra in cui il 40% dei bambini finisce sotto i bombardamenti.
QUARTO: il Centro chirurgico di Lashkar-gah ha operato 60.000 visite e 10.000 interventi chirurgici. Più in generale, dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.
CONCLUSIONI: Emergency è un' organizzazione umanitaria indipendente che lavora per le persone più sfortunate al mondo, senza distinzioni fra amici e nemici (dovremmo prendere esempio).
NOI STIAMO CON EMERGENCY E SIAMO GIA' IN 70.000.
E TU?
SOTTOSCRIVI L' APPELLO QUI.